N. 87
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GIACOMO MANZÙ
(Bergamo 1908 - Aprilia 1991)
Ragazza in poltrona, 1981
Scultura in bronzo patinato, cm. 30 x 38 x 26
Firma con punzone in alto sulla poltrona
Base rettangolare in bronzo dorato
PROVENIENZA
Collezione privata, Roma
Giacomo Manzù era solito elaborare, variandoli, i suoi soggetti: ritratti, ballerine, il pittore con la modella, la moglie Inge, nudi, figure sedute o che cadono da una sedia, i Cardinali che esegue in centinaia di esemplari. In 'Ragazza in poltrona' del 1981, rappresenta una giovane all’interno di una forma pura che l’avvolge. Manzù ha una concezione della figurazione che da schemi più arcaici va verso una grande morbidezza plastica sempre rivolta ad una estrema pulizia delle superfici, vibranti nella loro lucentezza. In figure come questa emerge la sua ricerca di semplificazione di volumi e superfici, unita all'indagine sull'uomo, l'anima e la sua vita interiore, assieme ad una certa sensualità. Intorno alla figura femminile - e alla sua corporeità - ruota nell’opera di Manzù tutto il mondo degli affetti, delle emozioni più intime, esistenziali e profonde vissute dall’artista.
L'arte di Manzù è suprema e tranquilla com'è la vita, la morte, la vicenda del tempo e delle stagioni, la luce, il sole o la notte col corso delle sue stelle. In ogni forma compiuta c'è qualcosa di definitivo e d'ineluttabile che non si può ricusare come non si può rifiutare il sentimento della propria eterna genesi e determinazione in una consistenza della persona. Immergersi nella scultura di Manzù è un ritrovare le origini auguste e silenti di un essere che si fa coscienza (..)
Carlo L. Ragghianti
Autentica su foto dell'Artista