ASTA 254 - 8 GIUGNO 2023 - AUTO E MOTO D’EPOCA E DA COLLEZIONE

N. 42

AUSTIN SEVEN, 1932

AUSTIN SEVEN, 1932
La piccola che non passa inosservata

Telaio: 148007
Lettura miglia: 5808
Restaurata in Inghilterra
Documenti italiani
Targhe inglesi conservate.
Divertente da guidare

L'Austin 7 è stata un'auto prodotta dal 1922 al 1939 nel Regno Unito dalla Austin Motor Company. Soprannominata la ‘Baby Austin’, fu una delle auto più popolari mai prodotte e venduta altrettanto bene all'estero. Spazzò via la maggior parte delle altre utilitarie e motocar britanniche dei primi anni '20 e il suo effetto sul mercato britannico fu simile a quello della Ford Modello T negli Stati Uniti. Prima dell'Austin 7, tuttavia, le auto più grandi erano all'ordine del giorno, ma il lungimirante Sir Herbert Austin pensava che un'auto più piccola sarebbe stata più popolare. Nonostante le proteste del consiglio di amministrazione dell'azienda preoccupato per la situazione finanziaria dell'azienda, Austin li convinse minacciando di portare l'idea al loro concorrente Wolseley e ottenne così il permesso di intraprendere il suo progetto. Fu assistito da un giovane disegnatore chiamato Stanley Edge che lavorò dal 1921 al 1922 a casa di Austin, Lickey Grange. Austin ha investito una grande quantità di denaro nel design e ha brevettato molte delle sue innovazioni. In cambio dell'investimento gli veniva pagata una royalty di due ghinee su ogni auto venduta.
Nel primo anno di produzione (1923) furono prodotte quasi 2.500 vetture, non quante sperate, ma nel giro di pochi anni la 'grande macchina in miniatura', aveva trasformato le sorti della Austin Motor Co. e nel 1939, quando la produzione finalmente terminò, erano state prodotte oltre 290.000 auto e furgoni

AUSTIN SEVEN, 1932

Restored in England
Italian documents
Fun to drive
No reserve

The Austin 7 was a car produced from 1922 through to 1939 in the United Kingdom by the Austin Motor Company. Nicknamed the 'Baby Austin, it was one of the most popular cars ever produced and sold equally well abroad. It wiped out most other British small cars and cyclecars of the early 1920's and its effect on the British market was like that of the Model T Ford in the USA. Prior to the Austin 7 though, larger cars were the order of the day, but the forward thinking of Sir Herbert Austin felt a smaller car would be more popular. Despite protestations from the company's board of directors who were concerned about the financial status of the company, Austin won them over by threatening to take the idea to their competitor Wolseley and so got permission to embark upon his design. He was assisted by a young draughtsman called Stanley Edge who worked from 1921 into 1922 at Austin's home, Lickey Grange. Austin put a large amount of his own money into the design and patented many of its innovations. In return for the investment, he was paid a royalty of two guineas on every car sold.
Nearly 2,500 cars were made in the first year of production (1923), not as many as hoped, but within a few years the 'big car in miniature' had transformed the fortunes of the Austin Motor Co. and by 1939, when production finally ended, over 290,000 cars and vans had been made
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