N. 33
ALESSANDRO MAGNO E DIOGENE DI PITTORE GENOVESE DEL SEICENTO
PITTORE GENOVESE, XVII SECOLO
VISITA DI ALESSANDRO MAGNO A DIOGENE
Olio su tela, cm. 186 x 245
Cornice dorata
PROVENIENZA
Collezione privata campana
Diverse sono le fonti letterarie che citano l’episodio, tra cui Valerio Massimo, Diogene Laerzio, Plutarco, e Cicerone. Secondo il racconto, Alessandro si recò di persona in visita a Diogene; lo trovò disteso al sole e gli chiese cosa potesse fare per lui. Il filosofo rispose chiedendogli di spostarsi per non coprirgli il sole con la sua ombra. L’episodio contrappone, da un lato, il desiderio di grandezza, l’ambizione e la volontà di essere riconosciuto di Alessandro e, dall’altro, l’essenzialità e la consapevolezza interiore di Diogene di Sinope (413-323 a.C.), il vecchio cinico filosofo che predicò il ritorno alla natura, l’abolizione del superfluo e l’austerità come condotta di vita, tanto da essersi ritirato a viver dentro una botte. Non necessitando di nulla che possa appartenere ai beni terreni, dimostra al sovrano la sua superiorità.
La tela proposta mostra evidenti le caratteristiche stilistiche della pittura genovese della seconda metà del seicento e la prima metà del secolo successivo, con chiari rimandi ad un linguaggio pittorico condizionato dalla visione delle opere dei grandi maestri fiamminghi che soggiornarono e produssero nella Superba Genova agli inizi del XVII secolo. La predisposizione spaziale dei personaggi, alcune similitudini con la figura di Alessandro Magno, ed il tema trattato appunto, rievocano alcune opere aventi come soggetto, storie inerenti alla vita del grande sovrano macedone, realizzate dal genovese Lorenzo De Ferrari (1680-1744), il dotato figlio del più grande Gregorio, probabilmente su invito di Filippo Juvarra, per adornare la sala delle Virtù del re Filippo V di Spagna a La Granja, intorno al 1735. L’architetto messinese era infatti in quel periodo in Spagna al servizio del sovrano ed incaricò molti rinomati artisti di diverse città italiane a realizzare opere che potessero celebrare per l’appunto le virtù morali del suo nuovo committente
CONDITION REPORT
Rintelo novecentesco. Punti di restauro sulla piegatura mediana orizzontale della tela. Una linea di restauro a elle in alto a sinistra sul cavallo bianco. Alcuni punti di restauro ossidati sparsi sulla composizione. Il dipinto è in buono stato di conservazione